top of page

La storia

Sulla base di documentazioni e di relazioni che si sono potute esaminare numerosi sono gli esempi che permettono di fondere, sia in diritto che di fatto, che l'Universitas Hominum Bagnariae oggi detta anche Università o Comunanza Agraria Bagnara, è un'associazione di origine privata formatasi nel periodo dei comuni (alto Medio Evo).

Risale a questo periodo il più antico documento riguardante l'Universitas.

L'Università o Comunanza Agraria di Bagnara oggi è ancora un'istituzione ben presente nel territorio ed oltre che occuparsi di usi civici, come nel passato, si occupa anche dello sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio realizzando con proprie risorse e contributi CEE quanto necessita per il raggiungimento di queste finalità quali: impianti sportivi, aree ricreative attrezzate, edifici e strutture per il sociale, servizio internet e ripetitori TV private, percorsi escursionistici, utilizzo delle energie alternative, incarico professionale per la ricerca di antichi documenti dell'ente e allestimento biblioteca con archivio storico consultabile da utenti e appassionati, gestione villaggio ex terremotati 1997 in case per ferie ed aula didattica e quant'altro necessita per l'incremento e lo sviluppo del territorio al fine di evitare o almeno frenare lo spopolamento che in questi ultimi anni sta svuotando questi piccoli villaggi dispersi nell'appennino Umbro Marchigiano e allo stesso tempo salvaguardare il più possibile l'identità del nostro territorio.

Le tappe 

8 marzo 1343

Instrumento di compravendita 

E' un istrumento redatto nella chiesa di S.Antimo l'8 Marzo 1343, sotto il pontificato di Papa Clemente VI nel quale leggiamo che un tal Cicebolo di Bagnara vende pascoli e boschi a Sabbato Putij, pure di Bagnara, che riceve e compra PRO IPSIA BALIA HOMINIBUS ET PERSONIS DICTAE BALIAE ET UNIVERSITATIS (per se e per conto di alcune famiglie di Bagnara).

20 Novembre 1407

Verbale di adunanza dell'Università di Bagnara

Segue in ordine di tempo un verbale di adunanza generale degli uomini dell'Università di Bagnara, tenutasi il 20 Novembre 1407, alla quale intervengono dieci uomini per eleggere a nome di tutta l'Università un certo Joannem Monalduij quale sindaco dell'Università per rappresentarli presso Ugolino di Trincio priore (Podestà) del comune di Nocera.

Dall'atto, rogito notaio Sergiacomo! Sabatino, risulta che l'Università fin da allora organizzata e costituita con suoi statuti, possedeva diversi beni detti BONA COMUNALIA che nessuno dei facenti parte dell'Università poteva vendere o alienare a forestieri senza licenza espressa di tutta l'Università degli uomini. (IL tutto preso da un codicillo di varie scritture del 1404 del notaio Giovanni Testi/Ursini).

23 Marzo 1523 

Instrumento del notaio Pietro Mattei

Da un ulteriore istrumento datato 23 Marzo 1523  notaio Pietro Mattei di ser Rinaldo Rondoni, redatto nella chiesa di S.Egidio, si stabilisce che le donne rinunciano ai benefici legali spettanti all'Universita Dominarum della balia (non possono succedere nei beni dell'Università) di quel tempo, nominando un procuratore nella persona di Marino di Pietro Giacomo Oliviero dei Pucci perché nel di loro nome e interesse fosse comparso avanti il Podestà della città di Nocera.

8 Aprile 1523 

Instrumento per non disperdere i 'Comunalia'

Con successivo istrumento del 8 Aprile 1523 rogito notaio Pietro Mattei alla presenza del podestà della città di Nocera il riferito procuratore della corporazione delle donne della comunità di Bagnara dichiara di rinunciare a titolo di donazione irrevocabile a favore del signor Cecco di Bartolomeo Nanni detto "Birillo", sindaco dell'Università di Bagnara e rappresentante della corporazione degli uomini, ad ogni diritto sui beni dellUniversità.

Con tale disposizione si impediva la dispersione e il frazionamento dei beni COMUNALIA.

26 Ottobre 1525
24 Maggio 1531

Atti per nuovi acquisti dei beni della comunità

Abbiamo altri due atti di acquisto, uno datato 26 Ottobre 1525 notaio Silvio Galli, l'altro 24 Maggio 1531 notaio Tarponjus, da parte degli uomini di Bagnara.

In entrambi i suddetti atti Francesco Marini comprò per se, per gli altri cittadini infrascritti nello stesso atto e per i loro successori componenti la comunità di Bagnara, dalla comunità di Nocera all'asta pubblica, come maggior offerente vari appezzamenti di terreno.

Queste vendite furono regolarmentee ratificate e furono fatte senza alcuna riserva a favore della popolazione per i diritti civici dagli stessi esercitati.

20 Luglio 1668

I beni dell'Università mai incamerati

IL 20 Luglio 1668 il governatore di Nocera comunicava al governatore di Perugia che da molti anni alcune famiglie di Bagnara avevano acquistato beni dal Comune di Nocera e che in virtù di ciò tale Università non formava corpo di comunità, ma solamente adunanza particolare.

Possiamo affermare con certezza che soltanto i dodici nuclei familiari che costituirono la prima fondazione facevano parte dell'Università.

Queste origini si sono mantenute inalterate nella forma e nella gestione fino alla legge n°397 del 4 Agosto 1894 sui domini collettivi perché le proprietà dell'Università non furono mai incamerate in quelle del comune di Nocera né con la legge del 1802 né con l'avvento del Regno dItalia nel 1865 perché erano beni privati.

1896 

L'uso civico

A seguito della suddetta legge del 1894 e in applicazione della legge del 24 Giugno 1888, nel 1896 vengono affrancate ai cittadini di Bagnara ed Aggi (Comunanza Bagnara e Aggi atti parlamentari 1904/1906) alcune terre del comune di Nocera, gravate da uso civico, per una superficie di Ha 24,56 e su queste terre tutti gli abitanti di Bagnara ed Aggi (82 famiglie) acquisirono i diritti di uso civico.

Sempre nell'anno 1896 il 15 Marzo a seguito dell'affrancazione suddetta ed in applicazione della legge del 1894, sui domini collettivi fu convocata un'assemblea di capi famiglia (25) discendenti dalle 12 stirpi originarie e venne redatto un regolamento a salvaguardia dei diritti dei domini acquistati antecedentemente (circa 670 Ha.), regolamento approvato dalla giunta provinciale amministrativa il 29 Dicembre 1896.
Conseguentemente a questo statuto gli utenti vengono distinti in utenti proprietari ed utenti semplici.

Gli utenti proprietari oltre ai diritti di uso civico hanno diritto all'amministrazione e alla suddivisione degli utili, gli utenti semplici subentrati dopo l'affrancazione del 1896 possono solo avere il godimento sulle terre affrancate (Ha 24,52) e sulle terre altrui dietro pagamento, in alcuni casi, corrispettivo.

30 Aprile 1929

Il limite dei 10 anni di residenza

In seguito a transazione della causa tra l'Università-Buglioni ed altri, in data 30/04/1929, approvata dalla prefettura e omologata dal R. Commissario regionale per la liquidazione degli usi civici nell'Italia centrale in data 14/07/1930 ed approvata dal ministero dell'agricoltura, anche gli utenti semplici acquisirono il diritto all'amministrazione e fu disposto il limite dei 10 anni di residenza nella frazione per acquisire il diritto di utente.

bottom of page